3/10/2024 0 Comments Signification couleurs des coeursHe began to work professionally in 1939, when he joined the publishing house Manuel Láinez. After leaving school, Breccia worked in a tripe packing plant and in 1938 he got a job for the magazine El Resero, where he wrote articles and drew the covers. È il ritratto di un popolo che, nella visione di Breccia, sembra non avere possibilità di sfuggire a lungo e inespugnabile tramonto della ragione.»īorn in Montevideo, Uruguay, Breccia moved with his parents to Buenos Aires, Argentina when he was three years old. Nell’episodio «Non sono più una leggenda», il Dracula di Alberto Breccia descrive il passaggio di mano da un’entità feudale di tipo nobiliare che vive sul lavoro delle classi sottoposte con un sistema parassitario (il vampiro) a un carnefice che mantiene in vita il branco, solo perché considera la popolazione una mandria di animali al pascolo da macellare per i propri bisogni alimentari. Le giunte militari che si susseguirono reprimendo in nome della necessità di sradicare il comunismo dalla società, gestendo e nascondendo ricchezze, divenirono intermediarie di una nuova realtà. È così che gran parte della popolazione finì per soccombere, non riconoscendo l’avvento della nuova realtà: erano indifferentemente ricchi, borghesi, e soprattutto gran parte della classe lavoratrice… mentre parte degli esponenti delle classi più abbienti che avevano sposato la nuova causa per prevalere si erano alleate con i militari. Il latifondismo becero e invecchiato, basato sul puro sfruttamento della mano d’opera, che godeva del privilegio ereditario della ricchezza e che portava avanti il proprio ruolo con l’indolenza, contrasse, in modo analogo a quanto era accaduto alle popolazioni native con i conquistadores, un micidiale virus importato dall’Europa. Spesso si dimentica che il male originario dell’Argentina è aver dato, in cambio di oro, asilo ai gerarchi in fuga del regime nazista. Il vecchio vampiro mette alla berlina il regime ma riveste sia il ruolo del carnefice (ridicolo) che quello della spaesata vittima di un mondo che si trasforma troppo velocemente per lui che proviene da un’epoca di reminescenze feudali. Una trilogia quindi in cui il potere era rappresentato come un’entità malsana e corrotta che, prima ancora di ucciderlo, vuole privare l’uomo di ogni suo bene intellettuale, della sua identità, della libertà… delle forze che gli danno ragioni per vivere…» «Ma l’intuizione epocale di Breccia riguarda la macelleria di stato. In quello stesso periodo, nel 1982, stava disegnando anche due saghe scritte da Carlos Buscavidas e El viajero de gris. Brani per la promozione tratti dalla postfazione di Daniele Brolli all’edizione italiana, francese e «Alberto Breccia ha realizzato il suo Dracula durante uno dei periodi più cupi della repressione argentina, quando il regime militare era al suo crepuscolo e quindi più feroce e disperato. Apparse a suo tempo su Comic Art e del tutto inedite in volume, le storie sono affiancate da una quantità enorme di disegni preparatori, che da soli sembrano una versione parallela e in qualche modo del tutto differente, della stessa opera. Disegnate (anzi, sarebbe più corretto dipinte) durante gli anni bui della dittatura argentina, le storie che compongono la serie di Dracula, sono una delle più importanti opere a colori di Alberto Breccia e al tempo stesso una testimonianza provocatoria di una delle pagine più nere della storia del suo paese.
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